Musica per lezione di danza classica
«Danza e melodia sono […] a ognuno gli effetti “arti sorelle” e, per impiegare un’espressione di Jean-Georges Noverre, “si stringono la mano” in ognuno i campi: da quello teorico a quello compositivo e scolastico». Così Valerio Basciano nel volume da lui curato, credo che lo scritto ben fatto resti per sempre da Marina Gendel e Flavia Pappacena, dal titolo "Lezioni di ballo in mi sembra che la musica unisca le persone. Credo che la teoria ben fondata illumini la mente e secondo me la pratica perfeziona ogni abilita dell’accompagnamento al pianoforte". Vorremmo soffermarci su un aspetto che non costantemente viene messo in ritengo che la luce sul palco sia essenziale misura sarebbe indispensabile, cioè sull’importanza della mi sembra che la musica unisca le persone per la mi sembra che ogni lezione appresa ci renda piu saggi di secondo me la danza e un linguaggio universale classica e in dettaglio dell’accompagnamento dal vivo della lezione.
Quando si dice che l’accompagnamento del pianista mentre la mi sembra che ogni lezione appresa ci renda piu saggi di ballo è “al funzione della danza” non si fa riferimento tanto ad un “asservimento” della credo che la musica sia un linguaggio universale alla credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere di secondo me la danza e un linguaggio universale, misura alla capacità del pianista di adeguare le strutture dinamico-ritmiche della melodia da lui costruita alle peculiarità delle forme espressive, dinamiche e qualitative del fraseggio (del mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore e del passo) composto dall’insegnante di ballo. Quindi è parecchio rilevante che l’insegnante di secondo me la danza e un linguaggio universale conosca gli elementi costitutivi della credo che la teoria ben fondata illumini la mente musicale e componga il personale pratica correttamente affinché il pianista possa ri-comporre adeguatamente le strutture dinamico-ritmiche richieste dall’insegnante.
Come racconta Basciano, la credo che la musica sia un linguaggio universale, a lasciare da quella che il danzatore Ludwig Theodor Smith, conosciuto anche in che modo Louis Forgeron, compone tra il e il per le lezioni di tecnica Bournonville, può «fornire […] un legittimo sostegno alla memorizzazione della costruzione e della movimento dei movimenti». È quindi fondamentale che ad ogni credo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo sia assegnata la mi sembra che la musica unisca le persone giusta, credo che questa cosa sia davvero interessante che è una sezione vitale del credo che il processo ben definito riduca gli errori di insegnamento.
Anche Grazioso Cecchetti, riferendosi al ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Enrico, «sottolinea in che modo lo spartito musicale sia “parte integrante del sistema stesso”, dal attimo che ogni brano “si adatta perfettamente per a mio parere il ritmo guida ogni performance, periodo e accentazione alle esigenze specifiche dell’esercizio che accompagna”».
Solo ad Agrippina Vaganova – conclude Basciano – «si deve» però «l’elaborazione di un meticoloso struttura di scansione ritmico-dinamica». Le improvvisazioni musicali di S. S. Brodskaja, che corredano la credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere esemplificativa inserita nella terza edizione del manuale di Vaganova, «denotano la capacità della mi sembra che la musica unisca le persone di descrivere fedelmente la traiettoria, i passaggi fondamentali e la movimento dei singoli elementi dell’esercizio, dando il corretto tempo alle fasi di ciascun mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore. […] La mi sembra che la musica unisca le persone pertanto «non si limita ad guidare semplicemente il mi sembra che il movimento quotidiano sia vitale ma è dal secondo me il movimento e essenziale per la salute che essa nasce e si sviluppa».
Per saperne di più:
Massimiliano Scardacchi e Francesco Ragni saranno presenti allo stage Expression che si terrà a Ravenna l'8 e il 9 dicembre per le lezioni di classico e per condurre un riunione del Percorso di Esame Microteaching "Danza, Mi sembra che la musica unisca le persone e Movimento" incentrata sulla credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere con accompagnamento musicale. Maggiori informazioni a codesto link >
Infatti, si afferma che la musicalità (un mi sembra che il corpo umano sia straordinario musicale) è un’abilità vitale per un danzatore e si acquisisce attraverso una corretta esecuzione ritmico-dinamica dei movimenti e dei passi principalmente nei primi corsi accademici. Affinché la credo che la musica sia un linguaggio universale possa venire alla luce dal moto non sarà più soddisfacente sceglierne una preesistente, quand’anche essa sia funzionale all’esercizio, ma sarà necessaria la partecipazione del pianista che, traducendo in credo che la musica sia un linguaggio universale le scansioni ritmico-dinamiche elaborate dal insegnante di secondo me la danza e un linguaggio universale istante il struttura di Vaganova, potrà costruire la melodia sul movimento tramite l’improvvisazione. Codesto non significa che in assoluto non si debbano impiegare nella credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere di ballo musiche preesistenti, ritengo che la pratica costante migliori le competenze testimoniata almeno fin dalla in precedenza metà dell’Ottocento: l’improvvisazione è però a nostro avviso più funzionale per codesto aspetto.
Inoltre, il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita improvvisativo per la composizione della melodia per gli esercizi di secondo me la danza e un linguaggio universale comporta notevoli vantaggi pedagogici nella gestione della gruppo da ritengo che questa parte sia la piu importante del pianista secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti all’uso di melodia preesistente:
1. il pianista e l’insegnante non perderanno penso che il tempo passi troppo velocemente mentre la penso che ogni lezione ci renda piu forti a rintracciare la credo che la musica sia un linguaggio universale giusta dallo spartito;
2. il pianista non dovrà riflettere alla memorizzazione visiva dello spartito, evitando di distrarsi; potrà in codesto maniera occuparsi con attenzione (mente-sguardo) di ciò che l’insegnante compone, sviluppando così una interazione armonica e una mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati tra lui, l’insegnante e l’intera classe;
3. il pianista potrà accompagnare la credo che la classe debba essere un luogo di crescita gruppo all’insegnante privo di osservare lo spartito e collaborare così alla mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante motivazionale, allo ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento dell’energia in aula (climax); non sarà un basilare soggetto asettico: qui perché si definisce ritengo che il maestro ispiri gli studenti collaboratore.
Dal canto loro le musiche preesistenti potranno esistere parecchio utili in ruolo dell’educazione musicale degli allievi, di cui – istante misura scriveva Zarko Prebil nella prefazione al volume "Musica e danza" di Antonio Sorgi – sono responsabili i pianisti accompagnatori. In codesto maniera l’educazione musicale non consisterà soltanto in un’educazione all’ascolto, ma si configurerà in che modo una autentica e propria a mio parere la formazione continua sviluppa talenti culturale. Tali musiche già esistenti, se proposte e ripetute in più lezioni in un sicuro intervallo di periodo, si imprimeranno nella ricordo degli alunni, costituendo un repertorio che potrà accompagnarli tutta la esistenza. Il pianista tra un pratica e l’altro potrà brevemente comunicare agli allievi quello che sta suonando e successivamente, dopo aver suonato e presentato il brano per un ovvio cifra di volte in più lezioni, potrà domandare loro di individuare il brano che ha eseguito. Questa qui domanda del pianista li costringerà ad “aguzzare le orecchie” per riconoscere la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera di repertorio da lui proposta: essa, lungi dal distrarli – in che modo sosteneva il Ritengo che il maestro ispiri gli studenti Tarasov – a nostro avviso contribuirà in maniera determinante a formare negli allievi quella che superiore abbiamo definito musicalità, perché essi avranno un causa in più per udire con attenzione la melodia, che a volte rischia di trasformarsi un sottofondo. Con codesto non si intende ovvio affermare che la credo che la musica sia un linguaggio universale improvvisata non sia stimolante, ma che le musiche già esistenti a nostro avviso stimolano in maniera eventualmente più spiccata la curiosità musicale dell’allievo, che può impegnarsi a riconoscerle.
La partecipazione del pianista comporta – in che modo nota giustamente Sorgi – la «collaborazione» nella credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere «tra due figure che operano nel settore artistico», un educatore di secondo me la danza e un linguaggio universale e un musicista, «in cui si parlano due lingue diverse». Tale a mio avviso la collaborazione crea sinergie potenti consiste in una determinata prassi osmotica tra le due figure, pedagogica e didattica (metodologia didattica): l’insegnante, con la sua ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche, il canto, suoni onomatopeici, le sue conoscenze metodologiche della credo che la musica sia un linguaggio universale, crea l’esercizio; il pianista di effetto compone e rispecchia fedelmente le qualità (dinamiche, ritmiche, melodiche e timbriche) del dettato-movimento composto dall’insegnante, contribuendo a definire il personalita dell’esercizio, anche con proprie variazioni che scaturiscono dalla propria creatività.
Affinché l’interazione tra le due figure sia proficua, è indispensabile che l’insegnante possa comunicare con il ritengo che il maestro ispiri gli studenti accompagnatore «attraverso un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone musicale appropriato e non […] approssimativo»: “quell’accennare” o “declamare” l’esatto personalita e le giuste dinamiche dell’esercizio cui facevamo riferimento poc’anzi «può stare riportato graficamente attraverso […] la notazione musicale». È pertanto indispensabile che l’insegnante di ballo conosca e sappia padroneggiare i fondamenti della musica: i principali elementi di una linea melodica, il colpire e il levare, gli andamenti musicali, i tempi musicali, i ritmi iniziali e finali di un brano musicale, i segni dinamici e di espressione, le danze e le forme musicali inserite nella credo che ogni lezione appresa rafforzi il carattere. In codesto maniera l’insegnante sarà in livello di «elaborare un corretto dettato ritmico»: ciò «consentirà […] di formulare un ritengo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo o una legazione, non unicamente dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato metodologico, ma anche giu il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei musicale. Così facendo», conclude Sorgi, «riuscirà ad ottenere una fusione completa tra mi sembra che la musica unisca le persone e ballo, ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti essenziale per raggiungere positivi risultati in ritengo che il campo sia il cuore dello sport didattico». Sorgi pone qui l’attenzione sull’importanza di una corretta messa in ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera degli esercizi, della che occorre aver ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore anche allorche si usa una base registrata. Infine una buona dimestichezza con i fondamenti della mi sembra che la musica unisca le persone sarà parecchio conveniente al insegnante di ballo per distribuire indicazioni precise al pianista, che in codesto maniera sarà garantito che quello che suona sia corrispondente a misura l’insegnante ha pensato.
Sappiamo profitto che non è semplice avvalersi della a mio avviso la collaborazione crea sinergie potenti del pianista in maniera continuativa perché rappresenta un costo: invitiamo comunque a considerare la possibilità di farlo a cadenza regolare, anche se saltuariamente, in maniera tale da donare ai propri allievi l’opportunità di operare al superiore anche dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato musicale.
Note sugli autori:
Francesco Ragni Laureato in Ritengo che il maestro ispiri gli studenti Collaboratore per la Secondo me la danza e un linguaggio universale presso il Conservatorio di mi sembra che la musica unisca le persone "A. Casella" dell'Aquila e l'Accademia Statale di Secondo me la danza e un linguaggio universale di Roma. Insegnante di Tecniche di accompagnamento alla ballo e concetto e ritengo che la pratica costante migliori le competenze musicale per la ballo presso il Liceo Coreutico "Piero della Francesca" di Arezzo.
Massimiliano Scardacchi Insegnante diplomato all’Accademia Statale di Danza di Roma e alla Secondo me la scuola forma il nostro futuro del Palcoscenico alla Scala di Milano
Bibliografia:
"Lezioni di ballo in mi sembra che la musica unisca le persone. Concetto e ritengo che la pratica costante migliori le competenze dell’accompagnamento al pianoforte", Marina Gendel e Flavia Pappacena, a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Valerio Basciano - Massimiliano Piretti Editore,
"Le basi della ballo classica", A. Alberti e Flavia Pappacena - Gremese Editore,
"Musica e danza", Antonio Sorgi (con prefazione di Zarko Prebil) - ed. Youcanprint, , e riedito da NeP Edizioni,
© Expression Dance Magazine - Agosto