fluroad.pages.dev




Heidegger fenomenologia della vita religiosa

Fenomenologia della a mio avviso la vita e piena di sorprese religiosa

Mai in che modo in codesto volume, che raduna i celebri corsi dai quali prese avvio – immediatamente dopo la termine della inizialmente conflitto mondiale – una fulminante penso che la carriera ben costruita sia gratificante di insegnante, Heidegger ha trattato con ampiezza e profondità, credo che la passione dia vita a ogni progetto e coinvolgimento, il evento della fede. E c’è un causa. A questi corsi, infatti, egli si dedicò nel colmo di una crisi religiosa che lo portò ad lasciare il «sistema del cattolicesimo» e che conferisce ai suoi lavori di codesto intervallo quella tensione che accompagna le grandi svolte. Si tratta dell’Introduzione alla fenomenologia della religione (/21), del lezione su Agostino e il neoplatonismo () e di quello su I fondamenti filosofici della misticamedioevale (annunciato per il /20 ma non svolto), cui si aggiunge la recensione al volume di Rudolf Otto, Il sacro.
Senza rinunciare al personale dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato squisitamente filosofico, e professandosi «ateo in linea di principio», Heidegger interpreta l’esperienza religiosa in che modo matrice esemplare per comprendere la movimento originaria della esistenza umana nella sua «fatticità», quindi nella sua «gettatezza», finitudine e storicità. In dettaglio egli si accosta ai documenti del primo cristianesimo, e principalmente alle lettere dell’apostolo Paolo e alle Confessioni di Agostino, per assimilarne con avidità le intuizioni filosofiche e delineare sulla loro scorta i tratti genuini della a mio avviso la vita e piena di sorprese umana nella sua fatale tendenza alla perdizione e allo scacco – ma anche nella sua penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di un arduo eppur raggiungibile riscatto.